Rete Iside sostiene la mobilitazione dei lavoratori della movimentazione dei bagagli negli aeroporti

Inviato da iside il Mar, 06/07/2022 - 16:53
Rete Iside sostiene la mobilitazione dei lavoratori della movimentazione dei bagagli negli aeroporti

Rete Iside Onlus sostiene la protesta degli addetti allo stivaggio dei bagagli negli scali aeroportuali italiani, indetta dall’Unione Sindacale di Base negli aeroporti di Fiumicino, Malpensa e Capodichino nella giornata di martedì 7 giugno. I lavoratori addetti a questa mansione, infatti, si trovano ad operare spesso in condizione di salute e sicurezza inaccettabili: operando manualmente dentro stive alte tra i 90 e i 140 cm, sollevano pesi chini, in ginocchio o perfino sdraiati. In questo modo subiscono gravi danni, anche permanenti, all’apparato muscolo scheletrico, una situazione comune negli scali aeroportuali italiani.

Ma il testo unico sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro prevede, a meno di impedimenti tecnici insormontabili, che la movimentazione manuale dei carichi non vada eseguita in modo manuale, come invece accade per i bagagli nelle stive degli aeroplani. Esistono, a norma di legge, dei parametri per lo stivaggio negli aerei:

  • La movimentazione dei bagagli può essere effettuata solo se è possibile una posizione eretta;
  • Il lavoratore non deve effettuare delle torsioni di oltre 90 gradi;
  • Le braccia non devono essere tenute stese, allungate ed in tensione;
  • Non si può superare un limite stabilito nella velocità delle operazioni, in modo da evitare incidenti;
  • Il peso ha anch’esso un limite massimo oltre il quale non si può andare.

Tutti parametri che non vengono rispettati, a cominciare dal primo visto che le stive sono alte in media un metro. I lavoratori si trovano quindi a movimentare un carico immenso di bagagli, con una frequenza di circa uno ogni sei secondi, in condizioni non soltanto deprecabili, ma perfino vietate per legge!

Esistono soluzioni tecniche adatte, ad esempio se gli addetti non possono operare in posizione eretta nella movimentazione dei bagagli questi possono essere sollevati meccanicamente. USB ha inviato lettere alle società di handling, ai gestori degli scali e alle compagnie aeree, individuando anche misure di prevenzione. Non avendo ricevuto risposta si è fatta formale denuncia alle ASL e alle strutture preposte al controllo sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. molti datori di lavoro, infatti, tagliano sulle misure volte a tutelare i lavoratori per ridurre costi e tempi di lavorazione.

Di fronte agli scali aeroportuali sono state montate delle strutture di legno, in modo da poter simulare il carico e lo scarico dei bagagli: un lavoro duro ed estremamente faticoso, da svolgere in ogni tipo di condizione climatica.

Come Rete Iside Onlus abbiamo dato sostegno da un punto di vista tecnico nella preparazione dell’iniziativa, tramite la consulenza dei nostri esperti in salute e sicurezza sul lavoro. appoggiamo la lotta degli addetti alla movimentazione dei bagagli e di USB, che ha il merito di portare alla luce un fenomeno troppo spesso dimenticato.

Ricordiamo come, sempre nell’ambito della nostra collaborazione con USB e coinvolgendo le parlamentari di ManifestA, abbiamo promosso una proposta di legge che prevede l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro.

Segue una testimonianza di Iacopo De Martini, delegato del Trasporto Aereo USB che per le sue lotte in favore di salute e sicurezza è stato ingiustamente licenziato e che ci ha spiegato il perché di queste iniziative di fonte ad alcuni dei maggiori scali aeroportuali italiani.

Rete Iside Onlus