
Marina è una giovane donna che nella Calabria degli anni 60 del secolo scorso sfida quella società gretta, maschilista e patriarcale.
Luciano Vasta ci narra questa storia emblematica con una scrittura asciutta ed efficace.
Per tanti secoli uno dei metodi di repressione più efficaci per stroncare la libertà degli individui, soprattutto se donne, è stato quello di rinchiuderli in manicomio, un luogo ostile che nulla aveva a che fare con la cura e il recupero, ma molto con torture e crudeltà inimmaginabili.
Marina però non perde la sua battaglia di emancipazione perché riesce ad affermare la sua irrefrenabile voglia di vivere fuori da quegli schemi sociali che vorrebbero imporle una vita di orrore e solitudine.
Ne parliamo con l’autore giovedì 20 marzo alle 18,30 presso il circolo GAP in via dei Sabelli, 13 a Roma, quartiere San Lorenzo