GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME SUL LAVORO: NON CHIAMATELI INCIDENTI, SONO OMICIDI.

Inviato da iside il Lun, 10/14/2024 - 14:22
GIORNATA NAZIONALE PER LE VITTIME SUL LAVORO: NON CHIAMATELI INCIDENTI, SONO OMICIDI.
Ancora in aumento il numero di casi di morti o lesioni gravi o gravissime in occasione di lavoro o in itinere: secondo gli ultimi open data dell’INAIL, che fanno riferimento ai primi otto mesi del 2024, starebbero a +3,5% le denunce di morte e +0.9% di infortunio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il 13 ottobre è stata la Giornata Nazionale per le vittime sul lavoro e diversi esponenti del Governo e non solo, del Presidente della Repubblica Mattarella alla Ministra del Lavoro Calderone, hanno dedicato tante belle dichiarazioni di intenti di fronte però a una realtà che ogni giorno mostra la sua brutalità. La Ministra Calderone continua a proporre come soluzione la patente a punti per le aziende, dimenticandosi che le vite dei lavoratori e delle lavoratrici non sono dei punti da guadagnare e, parlando di “furbetti”, tenta di ridurre il fenomeno dei morti sul lavoro a incidenti o casi specifici. La stessa Ministra che qualche settimana fa mentiva sul numero dei morti sul lavoro. Le continue stragi quotidiane, però, insieme ai dati dell'INAIL, per altro parziali poiché non comprendono tutti i settori lavorativi, parlano chiaro. La Presidente Meloni, invece, in occasione della relazione annuale INAIL riguardo ai dati dello scorso anno, ha detto che la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. Nel nostro Paese, purtroppo, accade esattamente il contrario di quanto sostiene la Meloni, con troppe aziende che risparmiano proprio su dispositivi e misure a tutela di salute e sicurezza. Proprio poche ore prima è stato ucciso sul lavoro Giuseppe Tagliapietra, un giovane papà di 29 anni operaio presso la ditta edile Tecnomat ad Altavilla Vicentina, travolto durante delle operazioni di movimentazione merci nel magazzino, mentre di questa mattina è la notizia di un altro caso in cui un operaio è morto e un altro è rimasto gravemente ferito sull’A10 in direzione Genova. Come Rete Iside, ci stringiamo in cordoglio alle famiglie delle vittime e ci impegniamo quotidianamente per promuovere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Crediamo che di fronte a quella che è riconosciuta come una vera e propria strage, non sia più il tempo di dichiarazioni di intenti, ma di azioni concrete. Per questo insieme ad USB abbiamo costruito una proposta di legge per istituire il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro: per far sì che le aziende non possano più permettersi di tagliare sull’applicazione dei dispositivi e delle misure di sicurezza, mettendo a rischio la vita di lavoratori e lavoratrici.